Se il Jack di Leonardo di Caprio alla fine ha avuto se non altro il contentino di morire sotto un cielo astronomicamente accurato, il merito è di Neil deGrasse Tyson.

L’astrofisico direttore dell’Hayden Planetarium di NY ha braccato per anni James Cameron finchè il regista, per la versione 3D di Titanic, si è deciso finalmente a rimediare all’errore presente nell’edizione originale inserendo il corretto cielo stellato del 15 aprile 1912/ore 4:20 a.m./oceano Atlantico Nord: diversamente non avrebbe potuto continuare a fregiarsi della fama di implacabile perfezionista perché come dice Tyson: “Jim, my issue here is not that the sky was wrong, it was that you got everything else righ” .

Gravity, Interstellar e The Martian sono solo alcuni dei film passati al vaglio scientifico di Tyson che da ospite per il Daily Show non ha mai mancato di far notare che la Terra dell’opening gira nel verso sbagliato. Non vorrei però trasmettere di lui un’idea di puntiglioso rompiscatole quando invece è uno scienziato entusiasta dell’universo, della vita e di tutto il resto dove per “resto” si intende politica, istruzione e soprattutto cultura pop.

Comunicatore carismatico, Neil Tyson sfrutta la propria fama e utilizza la propria professionalità per costruire un ponte tra nozioni e concetti complessi e la curiosità delle persone, spesso tagliate fuori dai dibattiti scientifici – che pure hanno una ricaduta immediata sul quotidiano (p.e. il cambiamento climatico) – proprio a causa della mancanza di qualcuno che sappia tradurre il linguaggio dell’universo in una lingua comprensibile ai più. Sintetizzando: in lui troviamo l’antidoto al venefico “perché i soldi per l’acqua su Marte sì e per l’acqua ai bambini africani no“.

Neil deGrasse Tyson - Pluto

La nuova serie di Cosmos (ne abbiamo parlato qui) ha ulteriormente ampliato il pubblico raggiunto da Neil Tyson, anche se questa rimane una creatura di Carl Sagan. Tyson ha omaggiato e rinnovato con personalità il più significativo lascito scientifico, morale e filosofico di Sagan, ma il suo ambiente privilegiato è un altro ed è in StarTalk che riesce a prodursi al meglio. Se in Cosmos Tyson è l’insegnante che tutti avremmo voluto avere, in StarTalk capiamo che è anche il compagno di università che tutti avremmo voluto avere, quello con cui studiare notte e giorno prima dell’esame per poi festeggiare notte e giorno dopo l’esame.

È utile a questo punto spendere due parole su quello che è stato il percorso universitario di Tyson: brillante, naturalmente, ma segnato dall’essere uno studente di colore. La sua carriera di eminente astrofisico e divulgatore scientifico rappresenta una conquista, e non uno standard, per un afroamericano. Tyson ne parla prendendo spunto da una domanda posta per capire perché la presenza femminile è così esigua all’interno della comunità scientifica e se questo dato di fatto può essere attribuito a una questione genetica.

Tyson risponde di non essere mai stato una donna ma di essere stato un uomo di colore per tutta la vita (“I’ve never been female, but I have been black my whole life”) e ancora oggi, a distanza di decenni dalle lotte per l’integrazione, nonostante i successi, i riconoscimenti accademici e la sua popolarità, spesso ciò che viene notato di lui è l’essere di colore, annotazione che non di rado si accompagna al pregiudizio di essere dunque di fronte a una persona meno intelligente, socialmente meno prestigiosa e forse più propensa al crimine rispetto a un “bianco”: “[…] I have security guards follow me as I go through department stores presuming that I am a thief“. In questi termini anche la sua carriera universitaria è stata costellata di persone che hanno cercato di scoraggiarlo piuttosto che incentivarlo a proseguire gli studi scientifici prospettandogli invece una carriera sportiva.

Texas 1983 -Neil deGrasse Tyson

Certo Tyson prometteva bene (anche) come atleta: è stato capitano della squadra di wrestling al liceo e all’Università in Texas, vogatore nella squadra di Harvard, ma la sua vocazione erano la scienza e l’astronomia nonostante sembrasse così strano: durante i suoi anni in Texas è stato più volte fermato dalla polizia del Campus mentre si dirigeva nei laboratori di ricerca, ma non ha mai avuto questo problema nell’accedere alle palestre.

Quello femminile è un genere e non una razza ma è facile cogliere come lo stesso processo e gli stessi deterrenti siano applicabili anche alle donne che vogliono dedicarsi alla scienza: “So, my life experience tells me that when you don’t find blacks in the sciences and you don’t find women in the sciences, I know that these forces are real and I had to survive them in order to get where I am today. So before we start talking about genetic differences, you’ve got to come up with a system where there’s equal opportunity. Then we can have that conversation.” O anche, per restare in tema di scienza e cultura pop, possiamo citare Lennon “Woman is the nigger of the world“.

Neil deGrasse Tyson - Wrestling

Questo percorso di studente brillante, grande atleta, appassionato di balli latini e vini, uomo di colore in un’America che colloca istintivamente un uomo di colore di successo in un campo da gioco piuttosto che in un laboratorio di ricerca, ha portato Neil deGrasse Tyson a impegnarsi nell’ educazione e nella divulgazione scientifica con un approccio che entusiasmi il pubblico: “If you’re only using words to communicate as a teacher, why show up? Why not just type your notes? Teaching is a full-body performance“.

StarTalk, nato come podcast nel 2012 e portato in tv in un format da late night show da National Geographic Channel, è esattamente l’ambiente in cui Neil Tyson si muove con maggiore agilità. L’impostazione prevede un tema a puntata, un’intervista a una personalità di spicco e ospiti in studio – una spalla comica e un esperto – a dibattere in modo frizzante e istruttivo. Tra gli ospiti intervistati contiamo il co-fondatore di Twitter Biz Stone, Arianna Huffington, Christopher Nolan, Jimmy Carter, Bill Clinton, Edward Snowden, mentre fra le tematiche, spaziando tra evoluzione, sessualità, le nuove vie della comunicazione, non è mancato il grande classico “scienza vs religione”.

Ciclicamente – e un po’ oziosamente – ci si chiede se sia finita l’era dei late-show: beh, StarTalk ha rilanciato il genere e per la sua stessa impostazione potrebbe andare avanti per decenni senza inflazionarsi. Dopo tutto Neil deGrasse Tyson è talmente amato da aver conquistato il perdono di molti – non tutti, come da filmato che segue – per essere lui l’artefice del declassamento di Plutone da pianeta a “pianeta nano” distruggendo una delle prime nozioni di scienza che noi tutti abbiamo appreso alle elementari: il numero di pianeti del nostro Sistema Solare. Ah, se vi siete imbattuti in questo meme ora sapete da chi è stato ispirato.

 

 



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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